CESARE ZAVATTINI

Possiamo ricordare a titolo di esempio: Sciuscià (1946), premio Oscar, Ladri di biciclette (1948), altro premio Oscar. E che dire di  Miracolo a Milano (1951) tratto da Totò il buono; Umberto D.(1952); Il giudizio universale (1961); Il boom (1963)… e un’infinità di altri titoli con altri registi.

IL MULTIFORME ZA

Cesare Zavattini, nasce nel 1902 a Luzzara (Reggio Emilia) e muore nel 1989 a Roma. Scrittore, sceneggiatore, regista, poeta, soggettista e anche pittore è stato un innovatore in ogni campo nel quale si è cimentato, guadagnandosi la medaglia di autore fuori dagli schemi. Soggettista-sceneggiatore cinematografico. Vera e propria miniera di spunti e soggetti sempre originali e venati di poesia conta  una vasta produzione, soprattutto in coppia con Vittorio De Sica. Tra questi capolavori, annoverabili tra i capolavori del neorealismo, una corrente cinematografica di cui peraltro è considerato uno dei padri fondatori. 

SCRITTORE, POETA, COMMEDIOGRAFO

Il suo primo libro, Parliamo tanto di me, è del 1931. Seguono molti altri, tra i quali ricordiamo:  I  poveri sono matti del1937; Io sono il diavolo, 1941; Totò il buono,1943; Non libro più disco, 1970; La notte che ho dato uno schiaffo a Mussolini, 1976. La commedia Come nasce un soggetto cinematografico è del 1959. L’ editore è sempre Bompiani.

La raccolta di poesie in dialetto luzzarese, Stricarm’ in d’na parola, viene invece pubblicata da Scheiwiller nel 1973.

FUMETTISTA

La storica ci dice che sono sicuramente a lui attribuibili i soggetti di: I moschettieri dell’aeroporto “Z”; Zorro della metropoli; La primula rossa del Risorgimento; La compagnia dei 7; Un uomo contro il mondo; La grande avventura di Marco Za. A questi si aggiunge anche il soggetto del fotoromanzo La colpa (1962),  firmato col nom de plume Cesare Altieri. Quasi per una doppia coincidenza, la regia fu di un 23enne Carlo Negri, pseudonimo dietro il quale si celava l’umile curatore del presente volume.

Se volete saperne di più consultate il sito della Fondazione Franco Fossati.

Oppure il file della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.

L'ARCHIVIO ZAVATTIVI

Il vastissimo lascito culturale che è racchiuso nel suo archivio, oggi conservato presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, costituisce un “caso” a sé stante nell’ambito degli archivi di persona. Consultandolo, si ripercorre idealmente l’itinerario intellettuale di Zavattini e se ne può constatare la straordinaria varietà creativa che si riverbera nella vastissima congerie di lettere, stesure di libri, films, pagine di diario, poesie, ecc. che lo compongono.

Egli difatti non fu solo scrittore e uomo di cinema (soggettista, sceneggiatore), attività per le quali è più conosciuto, ma anche poeta, giornalista e critico letterario, organizzatore culturale, redattore e direttore (oltre che fondatore) di giornali e riviste, commediografo, pittore e cultore d’arte (collezionista, raccoglitore di libri d’arte e d’artista, critico d’arte) e molto altro ancora. Ma soprattutto va sottolineato come nessuna di queste svariate attività sia secondaria o nelle sue modalità profonde, anomala, rispetto alle altre.

L’archivio di Zavattini è cartaceo e, insieme, multimediale. E’ costituito da un fondo principale – il nucleo centrale dell’archivio – composto da numerose serie archivistiche, suddivise per argomenti (“titoli”) e da alcuni fondi speciali (o sub-fondi) monotematici, tre dei quali molto vasti: l’Epistolario, la Raccolta dei lavori cinematografici e la cosiddetta Raccolta degli “Echi della stampa”, un insieme di articoli di giornali e riviste di e su “Za” dagli anni Trenta ad oggi. Oltre ad una cospicua Raccolta fotografica, c’è una corposa Sezione di documenti “audio e video” che conferiscono all’archivio quel carattere di multimedialità che è una delle caratteristiche peculiari dell’opera zavattiniana. Fa idealmente parte dell’Archivio una Collezione di dipinti acquisita dal Comune di Reggio Emilia e depositata presso i locali Musei civici, che illustra compiutamente il percorso pittorico di Zavattini, mentre è complementare ad esso una Biblioteca / Centro di documentazione, fornita di tutte le opere di e su Zavattini, comprese le tesi di laurea sulla sua figura e sulla sua opera artistica, gli spogli dei periodici italiani e stranieri, le raccolte delle “sue” riviste, dei fumetti che contengono storie scritte ed in alcuni casi anche sceneggiate da “Za”, cataloghi di mostre e altro ancora.

L’Archivio è a disposizione di studenti, studiosi, giornalisti, critici e di chiunque seriamente interessato, previo appuntamento.
Esso offre informazioni, materiali illustrativi e collaborazione alle ricerche. Consulta l’archivio.

E’ possibile consultare il catalogo dell’archivio,  il catalogo dei carteggi e il catalogo dei lavori cinematografici.

Consulta anche questo file: oltre a una breve nota storica, esso contiene la struttura dell’archivio con la descrizione di fondi e subfondi e più analiticamente serie e sottoserie.

Oltre 4.000 documenti facenti parte della Raccolta degli “Echi della Stampa”, composta complessivamente da oltre 10.000 documenti, sono consultabili on-line a questo indirizzo.

Archivio Cesare Zavattini
Biblioteca Panizzi
Via Farini 3 – 42121 Reggio Emilia
Tel. 0522 585280 – 0522 585467 – Fax 0522 456081
e-mail: archivio.cesarezavattini@municipio.re.it
website: www.cesarezavattini.it